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Altre Domande di Catechismo






Dal Catechismo Maggiore di San Pio X





297. Che cos'è la bugia?

La bugia è un peccato che consiste nell'asserire per vero o per falso, con parole o con fatti, ciò che non si crede tale.


298. Di quante specie è la bugia?

La bugia è di tre specie: giocosa, officiosa e dannosa.


299. Qual è la bugia giocosa?

La bugia giocosa è quella con cui si mente per gioco, e senza pregiudizio di alcuno.


300. Qual è la bugia officiosa?

La bugia officiosa è l'asserzione del falso per la propria o per l'altrui utilità, senza pregiudizio di alcuno.


301. Qual è la bugia dannosa?

La bugia dannosa è l'asserzione del falso con pregiudizio del prossimo.


302. È mai lecito dir la bugia?

Non è mai lecito dir la bugia né per gioco, né per proprio, né per altrui vantaggio, essendo cosa per se stessa cattiva.


303. Che peccato è la bugia?

La bugia quando è giocosa od officiosa è peccato veniale; quando poi è dannosa è peccato mortale, se il danno che reca è grave.


304. È necessario sempre dir tutto come si pensa?

Non è sempre necessario, specialmente quando chi interroga non ha il diritto di sapere ciò che domanda.


305. Chi ha peccato contro l'ottavo comandamento basta che se ne confessi?

Chi ha peccato contro l'ottavo comandamento non basta che se ne confessi, ma è obbligato anche a ritrattare quanto disse calunniando il prossimo, e a riparare, nel miglior modo che può, i danni che gli ha cagionato.


306. Che cosa ci ordina l'ottavo comandamento?

L'ottavo comandamento ci ordina di dire a tempo e luogo la verità, e di interpretare in bene, per quanto possiamo, le azioni del nostro prossimo.

Il decimo comandamento


307. Che cosa ci proibisce il decimo comandamento: Non desiderare la roba d'altri?

Il decimo comandamento: Non desiderare la roba d'altri, proibisce il desiderio di privare altri della sua roba e il desiderio di acquistare roba con mezzi ingiusti.


308. Perché Dio proibisce anche il desiderio della roba altrui?

Dio ci proibisce i desideri sregolati della roba altrui, perché Egli vuole che noi anche internamente siamo giusti e ci teniamo sempre più lontani dalle opere ingiuste.


309. Il decimo comandamento che cosa ci ordina?

Il decimo comandamento ci ordina di contentarci dello stato in cui Dio ci ha posti e di soffrire con pazienza la povertà, quando Dio ci voglia in tale stato.


310. Come può il cristiano essere contento nello stato di povertà?

Il cristiano può essere contento anche nello stato di povertà, considerando che massimo bene è la coscienza pura e tranquilla, che la nostra vera patria è il cielo, e che Gesù Cristo si fece povero per amor nostro e ha promesso un premio speciale a tutti quelli che sopportano con pazienza la povertà.

I precetti della Chiesa


311. Oltre i comandamenti di Dio che altro dobbiamo osservare?

Oltre i comandamenti di Dio noi dobbiamo osservare i precetti della Chiesa.


312. È peccato trasgredire un precetto della Chiesa?

Il trasgredire avvertitamente un precetto della Chiesa in materia grave è peccato mortale.


313. Quanti e quali sono i precetti della Chiesa?

I precetti della Chiesa sono cinque:

1º Partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate.

2º Santificare i giorni di penitenza, secondo le disposizioni della Chiesa.

3º Confessarsi almeno una volta all'anno e comunicarsi almeno a Pasqua.

4º Soccorrere alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi o le usanze.

5º Non celebrare solennemente le nozze nei tempi proibiti.


314. Che cosa ci ordina il primo precetto o comandamento della Chiesa: Partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate?

Il primo precetto della Chiesa: Partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate, ci ordina di assistere con devozione alla santa Messa in tutte le domeniche e nelle altre feste di precetto.


315. A che cosa serve il digiuno?

Il digiuno serve a meglio disporci all'orazione, a fare penitenza dei peccati commessi e preservarci dal commetterne dei nuovi.


316. Perché la Chiesa dice che ci confessiamo almeno una volta all'anno?

La Chiesa dice: almeno, per farci conoscere il suo desiderio che ci accostiamo più spesso ai santi sacramenti.


317. Perché si dice che ci comunichiamo almeno a Pasqua?

Perché la Chiesa desidera vivamente che non solo alla Pasqua di Risurrezione, ma il più spesso possibile ci accostiamo alla santa Comunione, che è il divino nutrimento delle anime nostre.

PARTE QUARTA

I SACRAMENTI

I sacramenti in generale


318. Che cosa si intende con la parola sacramento?

Con la parola sacramento si intende un segno sensibile ed efficace della grazia, istituito da Gesù Cristo per santificare le nostre anime.


319. Perché chiamate i sacramenti segni sensibili ed efficaci della grazia?

Chiamo i sacramenti segni sensibili ed efficaci della grazia, perché tutti i sacramenti significano, per mezzo di cose sensibili, la grazia divina che essi producono nella nostra anima.


320. Quanti e quali sono i sacramenti?

I sacramenti sono sette: Battesimo, Cresima, Eucaristia, Penitenza, Unzione degli infermi, Ordine Sacro, Matrimonio.


321. Quante cose si richiedono per fare un sacramento?

Per fare un sacramento si richiedono la materia, la forma e il ministro, il quale abbia l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa.


322. Che cos'è la materia dei sacramenti?

La materia dei sacramenti è la cosa sensibile che si adopera per farlo: come per esempio l'acqua naturale nel Battesimo; l'olio e il balsamo nella Cresima.


323. Che cos'è la forma dei sacramenti?

La forma dei sacramenti sono le parole che si proferiscono per farlo.


324. Chi è il ministro dei sacramenti?

Il ministro dei sacramenti è la persona che fa o conferisce il sacramento.


325. Che cos'è la grazia?

La grazia di Dio è un dono interno, soprannaturale, che ci vien dato senza alcun merito nostro, ma per i meriti di Gesù Cristo in ordine alla vita eterna.


326. Come si distingue la grazia?

La grazia si distingue in grazia santificante, che si chiama anche abituale, e in grazia attuale.


327. Che cos'è la grazia santificante?

La grazia santificante è un dono soprannaturale inerente all'anima nostra, che ci rende giusti, figli adottivi di Dio ed eredi del paradiso.


328. Di quante specie è la grazia santificante?

La grazia santificante è di due specie: grazia prima e grazia seconda.


329. Qual è la grazia prima?

La grazia prima è quella per cui l'uomo passa dallo stato di peccato mortale allo stato di giustizia.


330. E la grazia seconda qual è?

La grazia seconda è un accrescimento della grazia prima.


331. Che cos'è la grazia attuale?

La grazia attuale è un dono soprannaturale che illumina la nostra mente e muove e conforta la nostra volontà, affinché noi operiamo il bene e ci asteniamo dal male.


332. I sacramenti, oltre la grazia santificante, ci conferiscono altra grazia?

I sacramenti, oltre la grazia santificante, conferiscono anche la grazia sacramentale.


333. I sacramenti danno sempre la grazia a chi li riceve?

I sacramenti danno sempre la grazia, purché si ricevano con le necessarie disposizioni.


334. Chi ha dato ai sacramenti la virtù di conferire la grazia?

La virtù di conferire la grazia l'ha data ai sacramenti Gesù Cristo con la sua passione e morte.


335. Quali sono i sacramenti che conferiscono la prima grazia santificante?

I sacramenti che conferiscono la prima grazia santificante, che ci rende amici di Dio, sono due: il Battesimo e la Penitenza.


336. Come si chiamano perciò questi due sacramenti?

Questi due sacramenti, cioè il Battesimo e la Penitenza, si chiamano sacramenti dei morti, perché sono istituiti principalmente per ridare alle anime morte per il peccato la vita della grazia.


337. Quali sono i sacramenti che accrescono la grazia in chi la possiede?

I sacramenti che accrescono la grazia in chi la possiede sono gli altri cinque: la Cresima, l'Eucaristia, l'Unzione degli infermi, l'Ordine Sacro e il Matrimonio, i quali conferiscono la grazia seconda.


338. Come si chiamano perciò questi cinque sacramenti?

Questi cinque sacramenti, cioè la Cresima, l'Eucaristia, l'Unzione degli infermi, l'Ordine Sacro e il Matrimonio si chiamano sacramenti dei vivi, perché quelli che li ricevono devono essere senza peccato mortale, cioè già vivi alla grazia santificante.


339. Quale peccato commette chi riceve uno dei sacramenti dei vivi sapendo di non essere in grazia di Dio?

Chi riceve uno dei sacramenti dei vivi, sapendo di non essere in grazia di Dio, commette un grave sacrilegio.


340. Qual è il più grande di tutti i sacramenti?

Il più grande di tutti i sacramenti è quello dell'Eucaristia, perché contiene non solo la grazia, ma anche Gesù Cristo, autore della grazia e dei sacramenti.


341. Quali sacramenti si possono ricevere una volta sola?

I sacramenti che si possono ricevere una volta sola sono tre: il Battesimo, la Cresima e l'Ordine Sacro.


342. Perché i tre sacramenti, Battesimo, Cresima e Ordine Sacro si possono ricevere una volta sola?

I tre sacramenti, Battesimo, Cresima e Ordine Sacro si possono ricevere una volta sola, perché ciascuno di essi imprime il carattere.


343. Che cos'è il carattere che ciascuno dei tre sacramenti, Battesimo, Cresima e Ordine Sacro imprime nell'anima?

Il carattere che ciascuno dei tre sacramenti, Battesimo, Cresima e Ordine Sacro imprime nell'anima è un segno spirituale, che non si cancella mai più.


344. A che serve il carattere che imprimono nell'anima questi tre sacramenti?

Il carattere che imprimono nell'anima questi tre sacramenti serve per contrassegnarci nel Battesimo come membri di Gesù Cristo, nella Cresima come suoi soldati, nell'Ordine Sacro come suoi ministri.


Il Battesimo


345. Che cos'è il sacramento del Battesimo?

Il Battesimo è il sacramento per il quale rinasciamo alla grazia di Dio e diventiamo cristiani.


346. Quali sono gli effetti del sacramento del Battesimo?

Il sacramento del Battesimo conferisce la prima grazia santificante per la quale si cancella il peccato originale, e anche l'attuale se vi è; rimette tutta la pena per essi dovuta; imprime il carattere di cristiani; ci fa figli di Dio, membri della Chiesa ed eredi del paradiso, e ci rende capaci di ricevere gli altri sacramenti.


347. Qual è la materia del Battesimo?

La materia del Battesimo è l'acqua naturale.


348. Qual è la forma del Battesimo?

La forma del Battesimo è questa: Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


349. Il Battesimo è necessario per salvarsi?

Il Battesimo è necessario per salvarsi, avendo detto espressamente il Signore: Chi non rinascerà nell'acqua e nello Spirito Santo non potrà entrare nel regno dei cieli.


349a. Si può essere salvati senza Battesimo?

Poiché Cristo è morto per la salvezza di tutti, possono essere salvati anche senza Battesimo quanti muoiono a causa della fede (Battesimo di sangue), i catecumeni, e anche tutti coloro che sotto l'impulso della grazia, senza conoscere Cristo e la Chiesa, cercano sinceramente Dio e si sforzano di compiere la sua volontà (Battesimo di desiderio). Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la Chiesa nella sua liturgia li affida alla misericordia di Dio.
(Catechismo della Chiesa Cattolica - Compendio, 262)


350. Chi riceve il Battesimo a che cosa resta obbligato?

Chi riceve il Battesimo resta obbligato a professare sempre la fede, e a osservare la legge di Gesù Cristo e della sua Chiesa.


351. A che cosa si rinuncia nel ricevere il santo Battesimo?

Nel ricevere il santo Battesimo si rinuncia per sempre al demonio, alle sue opere, e alle sue pompe.


352. Che cosa si intende per le opere e per le pompe del demonio?

Per opere e pompe del demonio si intendono i peccati, e le massime del mondo contrarie alle massime del santo Vangelo.


353. Perché si impone il nome di un Santo a colui che si battezza?

A colui che si battezza si impone il nome di un Santo per porlo sotto la speciale protezione di un celeste patrono e animarlo a imitarne gli esempi.


354. Siamo obbligati a stare a quelle promesse e rinunzie che hanno fatto per noi i nostri padrini?

Siamo obbligati senza dubbio a stare alle promesse e alle rinunzie che hanno fatto per noi i nostri padrini, perché Dio non ci ha ricevuti nella sua grazia che a queste condizioni.


La Cresima o Confermazione


355. Che cos'è il sacramento della Cresima?

La Cresima è un sacramento che ci dà lo Spirito Santo, imprime nella nostra anima il carattere di soldato di Gesù Cristo, e ci fa perfetti cristiani.


356. In quale maniera il sacramento della Cresima ci fa perfetti cristiani?

La Cresima ci fa perfetti cristiani, perché ci conferma nella fede e perfeziona le altre virtù e i doni che abbiamo ricevuto nel santo Battesimo; e perciò si chiama Confermazione.


357. Qual è la materia di questo sacramento?

La materia di questo sacramento è il sacro Crisma.


358. Che cos'è il sacro Crisma?

Il sacro Crisma è olio mischiato con balsamo, che il Vescovo ha consacrato il giovedì santo.


359. Qual è la forma del sacramento della Cresima?

La forma del sacramento della Cresima è questa: Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono.


360. Quali disposizioni si richiedono per ricevere degnamente il sacramento della Cresima?

Per ricevere degnamente il sacramento della Cresima bisogna essere in grazia di Dio, sapere i misteri principali della nostra fede e accostarvisi con riverenza e devozione.


361. Che cosa deve fare il cristiano per conservare la grazia della Cresima?

Per conservare la grazia della Cresima il cristiano deve pregare spesso, fare buone opere, e vivere secondo la legge di Gesù Cristo, senza rispetti umani.


L'Eucaristia

La natura di questo sacramento e la presenza reale di Gesù Cristo nel medesimo


362. Che cos'è il sacramento dell'Eucaristia?

L'Eucaristia è un sacramento nel quale per l'ammirabile conversione di tutta la sostanza del pane nel Corpo di Gesù Cristo e di quella del vino nel suo prezioso Sangue, si contiene veramente, realmente e sostanzialmente il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del medesimo nostro Signore Gesù Cristo sotto le specie del pane e del vino per essere nostro nutrimento spirituale.


363. Nell'Eucaristia vi è lo stesso Gesù Cristo che è in cielo e che nacque in terra dalla santissima Vergine?

Sì, nell'Eucaristia vi è lo stesso Gesù Cristo che è in cielo e che nacque in terra dalla santissima Vergine.


364. Qual è la materia del sacramento dell'Eucaristia?

La materia del sacramento dell'Eucaristia è quella adoperata da Gesù Cristo, cioè il pane di frumento e il vino di vite.


365. Qual è la forma del sacramento dell'Eucaristia?

La forma del sacramento dell'Eucaristia consiste nelle parole usate da Gesù Cristo:

questo è il mio Corpo; questo è il mio Sangue.


366. Che cos'è l'ostia prima della consacrazione?

L'ostia prima della consacrazione è pane.


367. Dopo la consacrazione che cos'è l'ostia?

Dopo la consacrazione l'ostia è il vero Corpo di nostro Signore Gesù Cristo sotto le specie del pane.


368. Nel calice prima della consacrazione che cosa vi è?

Nel calice prima della consacrazione vi è del vino con alcune gocce d'acqua.


369. Dopo la consacrazione che cosa vi è nel calice?

Dopo la consacrazione nel calice vi è il vero Sangue di nostro Signore Gesù Cristo sotto le specie del vino.


370. Quando avviene la conversione del pane nel Corpo, e del vino nel Sangue di Gesù Cristo?

La conversione del pane nel Corpo, e del vino nel Sangue di Gesù Cristo avviene nell'atto stesso in cui il sacerdote, nella santa Messa, pronuncia le parole della consacrazione.


371. Che cos'è la consacrazione?

La consacrazione è la rinnovazione, per mezzo del sacerdote, del miracolo operato da Gesù Cristo nell'ultima Cena di mutare il pane e il vino nel suo Corpo e nel suo Sangue adorabile, dicendo: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue.


372. Come è chiamata dalla Chiesa la miracolosa conversione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Gesù Cristo?

La miracolosa conversione, che ogni giorno si opera sui nostri altari, è chiamata dalla Chiesa transustanziazione.


373. Chi ha dato tanta virtù alle parole della consacrazione?

Ha dato tanta virtù alle parole della consacrazione lo stesso nostro Signore Gesù Cristo, il quale è Dio onnipotente.


374. Dopo la consacrazione non resta niente del pane e del vino?

Dopo la consacrazione restano soltanto le specie del pane e del vino.


375. Che cosa sono le specie del pane e del vino?

Le specie sono la quantità e le qualità sensibili del pane e del vino, come la figura, il colore, il sapore.


376. Sotto le specie del pane vi è solo il Corpo di Gesù Cristo, e sotto le specie del vino vi è solo il suo Sangue?

Tanto sotto le specie del pane, quanto sotto le specie del vino vi è tutto Gesù Cristo vivente, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità.


377. Mi sapreste dire perché tanto nell'ostia, quanto nel calice, vi è tutto Gesù Cristo?

Tanto nell'ostia, quanto nel calice, vi è tutto Gesù Cristo, perché egli è nell'Eucaristia vivo e immortale come in cielo; perciò dove è il suo Corpo vi è anche il Sangue, l'Anima e la Divinità, e dove è il Sangue, vi è anche il Corpo, l'Anima e la Divinità, essendo tutto questo inseparabile in Gesù Cristo.


378. Quando Gesù è nell'ostia cessa di essere in cielo?

Quando Gesù è nell'ostia non cessa di essere in cielo, ma si trova nel medesimo tempo in cielo e nel Santissimo Sacramento.


379. Quando si rompe l'ostia si rompe il Corpo di Gesù Cristo?

Quando si rompe l'ostia non si rompe il Corpo di Gesù Cristo, ma si rompono solamente le specie del pane.


380. In quale parte dell'ostia resta il Corpo di Gesù Cristo?

Il Corpo di Gesù Cristo resta intero in tutte le parti nelle quali l'ostia è stata divisa.


381. Gesù Cristo è tanto in un'ostia grande quanto nella particella di un'ostia?

Tanto in un'ostia grande quanto nella particella di un'ostia vi è il medesimo Gesù Cristo.


382. Per quale motivo si conserva nelle chiese la santissima Eucaristia?

La santissima Eucaristia si conserva nelle chiese affinché sia adorata dai fedeli, e portata agli infermi secondo il bisogno.


383. Si deve adorare l'Eucaristia?

L'Eucaristia si deve adorare da tutti, perché contiene veramente, realmente e sostanzialmente lo stesso nostro Signore Gesù Cristo.

L'istituzione e gli effetti del sacramento dell'Eucaristia


384. Quando Gesù Cristo ha istituito il sacramento dell'Eucaristia?

Gesù Cristo ha istituito il sacramento dell'Eucaristia nell'ultima Cena, che fece con i suoi discepoli la sera prima della sua passione.


385. Perché Gesù Cristo ha istituito la santissima Eucaristia?
Gesù Cristo ha istituito la santissima Eucaristia per tre principali ragioni:

1º Perché sia sacrificio della nuova legge.

2º Perché sia cibo dell'anima nostra.

3º Perché sia un perpetuo memoriale della sua passione e morte, e un pegno prezioso del suo amore verso di noi, e della vita eterna.


386. Quali effetti produce in noi la santissima Eucaristia?

Gli effetti principali che la santissima Eucaristia produce in chi la riceve degnamente sono questi: 1º conserva e accresce la vita dell'anima che è la grazia, come il cibo materiale sostiene e accresce la vita del corpo; 2º rimette i peccati veniali e preserva dai mortali; 3º produce consolazione spirituale.


387. La santissima Eucaristia non produce in noi altri effetti?

Sì, la santissima Eucaristia produce in noi altri tre effetti, cioè: 1º indebolisce le nostre passioni, e in particolare smorza in noi le fiamme della concupiscenza; 2º accresce in noi il fervore della carità verso Dio e verso il prossimo e ci aiuta a operare in uniformità ai desideri di Gesù Cristo; 3º ci dà un pegno della gloria futura.

Le disposizioni necessarie per ben comunicarsi


388. Il sacramento dell'Eucaristia produce sempre in noi i suoi meravigliosi effetti?

Il sacramento dell'Eucaristia produce in noi i suoi meravigliosi effetti quando si riceve con le dovute disposizioni.


389. Quante cose sono necessarie per fare una buona Comunione?

Per fare una buona Comunione sono necessarie tre cose: 1º essere in grazia di Dio; 2º osservare il digiuno eucaristico; 3º sapere che cosa si va a ricevere e accostarsi alla santa Comunione con devozione.


390. Che cosa vuol dire essere in grazia di Dio?

Essere in grazia di Dio vuol dire: avere la coscienza pura e monda da ogni peccato mortale.


391. Chi sa di essere in peccato mortale, che cosa deve fare prima di comunicarsi?

Chi sa di essere in peccato mortale deve prima di comunicarsi fare una buona confessione; non bastando l'atto di contrizione perfetta, senza la confessione, a chi è in peccato mortale per comunicarsi come conviene.


392. Chi si comunicasse in peccato mortale riceverebbe Gesù Cristo?

Chi si comunicasse in peccato mortale riceverebbe Gesù Cristo, ma non la sua grazia, anzi commetterebbe un orribile sacrilegio.


393. In che consiste il digiuno eucaristico?

Il digiuno eucaristico consiste nell'astenersi da ogni cibo e da ogni bevanda tranne l'acqua per un'ora almeno prima della Comunione.


394. Che cosa vuol dire: sapere ciò che si va a ricevere?

Sapere ciò che si va a ricevere, vuol dire: conoscere quelle cose che si insegnano intorno a questo sacramento nella Dottrina cristiana, e crederle fermamente.


395. Che cosa vuol dire: comunicarsi con devozione?

Comunicarsi con devozione, vuol dire accostarsi alla santa Comunione con umiltà e modestia, sia nella persona, come nel vestito; e fare la preparazione prima e il ringraziamento dopo la santa Comunione.


396. In che consiste la preparazione prima della Comunione?

La preparazione prima della Comunione consiste nel trattenersi per qualche tempo a considerare chi andiamo a ricevere e chi siamo noi; e nel fare atti di fede, di speranza, di carità, di contrizione, di adorazione, di umiltà e di desiderio di ricevere Gesù Cristo.


397. In che consiste il ringraziamento dopo la Comunione?

Il ringraziamento dopo la Comunione consiste nel trattenerci raccolti ad onorare dentro di noi stessi il Signore; rinnovando gli atti di fede, di speranza, di carità, di adorazione, di ringraziamento, di offerta e di domanda, soprattutto di quelle grazie che maggiormente sono necessarie per noi e per coloro per i quali siamo obbligati a pregare.


398. Dopo la santa Comunione quanto tempo resta in noi Gesù Cristo?

Dopo la santa Comunione Gesù Cristo resta in noi con la sua grazia finché non si pecca mortalmente; e con la sua reale presenza resta in noi finché non si sono consumate le specie sacramentali.


La santa Messa

L'essenza, l'istituzione e i fini del santo sacrificio della Messa


399. L'Eucaristia si deve considerare solamente come sacramento?

L'Eucaristia, oltre essere sacramento, è anche il sacrificio permanente della nuova legge, che Gesù Cristo lasciò alla sua Chiesa, da offrirsi a Dio per mano dei suoi sacerdoti.


400. Che cos'è la santa Messa?

La santa Messa è il sacrificio del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo offerto sui nostri altari sotto le specie del pane e del vino, in memoria del sacrificio della Croce.


401. Il sacrificio della Messa è il medesimo della Croce?

Il sacrificio della Messa è sostanzialmente il medesimo della Croce in quanto lo stesso Gesù Cristo, che si è offerto sulla Croce, è quello che si offre per mano dei sacerdoti, suoi ministri, sui nostri altari; ma in quanto al modo con cui viene offerto il sacrificio della Messa differisce dal sacrificio della Croce, pur ritenendo con questo la più intima ed essenziale relazione.


402. Quale differenza e relazione vi è tra il sacrificio della Messa e quello della Croce?

Tra il sacrificio della Messa e quello della Croce vi è questa differenza e relazione; che Gesù Cristo sulla Croce si offrì spargendo il suo sangue e meritando per noi; invece sugli altari Egli si sacrifica senza spargimento di sangue e ci applica i frutti della sua passione e morte.


403. Quale altra relazione ha il sacrificio della Messa con quello della Croce?

Un'altra relazione del sacrificio della Messa con quello della Croce è che il sacrificio della Messa rappresenta in modo sensibile lo spargimento del sangue di Gesù Cristo sulla Croce; perché in virtù delle parole della consacrazione si rende presente sotto le specie del pane il solo Corpo, e sotto le specie del vino il solo Sangue del nostro Salvatore; sebbene per naturale concomitanza e per l'unione ipostatica sia presente sotto ciascuna delle specie Gesù Cristo vivo e vero.


404. Non è forse il sacrificio della Croce l'unico sacrificio della nuova legge?

Il sacrificio della Croce è l'unico sacrificio della nuova legge, inquantoché per esso il Signore placò la Divina Giustizia, acquistò tutti i meriti necessari a salvarci, e così compì da parte sua la nostra redenzione. Questi meriti però Egli ci applica pei mezzi da lui istituiti nella sua Chiesa, tra i quali è il santo sacrificio della Messa.


405. Per quali fini si offre il sacrificio della santa Messa?

Il sacrificio della santa Messa si offre a Dio per quattro fini: 1º per onorarlo come si conviene, e per questo si chiama latreutico; 2º per ringraziarlo dei suoi benefici, e per questo si chiama eucaristico; 3º per placarlo, per dargli la dovuta soddisfazione dei nostri peccati e per suffragare le anime del purgatorio; e per questo si chiama propiziatorio; 4º per ottenere tutte le grazie che ci sono necessarie, e per questo si chiama impetratorio.


406. Chi è che offre a Dio il sacrificio della santa Messa?

Il primo e principale offerente del sacrificio della santa Messa è Gesù Cristo, e il sacerdote è il ministro che in nome di Gesù Cristo offre lo stesso sacrificio all'Eterno Padre.


407. Chi ha istituito il sacrificio della santa Messa?

Il sacrificio della santa Messa lo istituì Gesù Cristo medesimo quando istituì il sacramento dell'Eucaristia; e disse che si facesse in memoria della sua passione.


408. A chi si offre la santa Messa?

La santa Messa si offre a Dio solo.


409. Se la santa Messa si offre a Dio solo, perché si celebrano tante Messe in onore della santissima Vergine e dei Santi?

La Messa celebrata in onore della Vergine e dei Santi è sempre un sacrificio offerto a Dio solo: si dice però celebrata in onore della santissima Vergine e dei Santi per ringraziare Dio dei doni che loro ha fatto e ottenere da Lui con la loro intercessione più abbondantemente le grazie di cui abbiamo bisogno.


410. Chi partecipa dei frutti della Messa?

Tutta la Chiesa partecipa dei frutti della Messa, ma particolarmente: 1º il sacerdote e quelli che assistono alla Messa, i quali si considerano uniti al sacerdote; 2º quelli per cui si applica la Messa, che possono essere sia vivi che defunti.


Il modo di assistere alla santa Messa


411. Quali cose sono necessarie per ascoltare bene e con frutto la santa Messa?

Per ascoltare bene e con frutto la santa Messa sono necessarie due cose: 1º la modestia della persona; 2º la devozione del cuore.


412. In che consiste la modestia della persona?

La modestia della persona consiste nell'essere modestamente vestito e nell'osservare silenzio e raccoglimento.


413. Nell'ascoltare la santa Messa qual è il miglior modo di praticare la devozione del cuore?

Il miglior modo di praticare la devozione del cuore nell'ascoltare la santa Messa è il seguente:

1º Unire da principio la propria intenzione a quella del sacerdote, offrendo a Dio il santo sacrificio per i fini per i quali è stato istituito.

2º Accompagnare il sacerdote in ciascuna preghiera e azione del sacrificio.

3º Meditare la passione e morte di Gesù Cristo e detestare di cuore i peccati che ne sono stati la cagione.

4º Fare la Comunione sacramentale.


La Penitenza

La Penitenza in generale


414. Che cos'è il sacramento della Penitenza?

La Penitenza, detta anche Confessione, è il sacramento istituito da Gesù Cristo per rimettere i peccati commessi dopo il Battesimo.


415. Quando Gesù Cristo ha istituito il sacramento della Penitenza?

Gesù Cristo ha istituito il sacramento della Penitenza il giorno della sua risurrezione, quando entrato nel cenacolo solennemente diede ai suoi Apostoli la facoltà di rimettere i peccati.


416. Come Gesù Cristo diede ai suoi Apostoli la facoltà di rimettere i peccati?

Gesù Cristo diede ai suoi Apostoli la facoltà di rimettere i peccati, soffiando sopra di loro, e dicendo: Ricevete lo Spirito Santo: i peccati di coloro ai quali voi li rimetterete, saranno rimessi; ed i peccati di coloro ai quali voi li riterrete, saranno ritenuti.


417. Qual è la materia del sacramento della Penitenza?

La materia del sacramento della Penitenza si distingue in remota e prossima. La materia remota è costituita dai peccati commessi dal penitente dopo il Battesimo, e la materia prossima sono gli atti del penitente stesso, cioè la contrizione, l'accusa e la soddisfazione.


418. Qual è la forma del sacramento della Penitenza?

La forma del sacramento della Penitenza è questa: Io ti assolvo dai tuoi peccati, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


419. Quante sono le parti del sacramento della Penitenza?

Le parti del sacramento della Penitenza sono: la contrizione, la confessione e la soddisfazione del penitente, e l'assoluzione del sacerdote.


420. Che cos'è la contrizione, ossia il dolore dei peccati?

La contrizione, ossia il dolore dei peccati, è un dispiacere dell'animo, per il quale si detestano i peccati commessi e si propone di non farne più in avvenire.


421. In che consiste la confessione dei peccati?

La confessione consiste in un'accusa distinta dei nostri peccati fatta al confessore per averne l'assoluzione e la penitenza.


422. Che cos'è la soddisfazione o penitenza?

La soddisfazione o penitenza è quella preghiera o altra opera buona, che il confessore ingiunge al penitente in espiazione dei suoi peccati.


423. Che cos'è l'assoluzione?

L'assoluzione è la sentenza che il sacerdote pronunzia in nome di Gesù Cristo per rimettere i peccati al penitente.

Gli effetti e la necessità del sacramento della Penitenza e le disposizioni per ben riceverlo


424. Quali sono gli effetti del sacramento della Penitenza?

Il sacramento della Penitenza conferisce la grazia santificante con la quale sono rimessi i peccati mortali e anche i veniali che si sono confessati e dei quali si ha dolore; commuta la pena eterna nella temporale, della quale viene anche rimesso più o meno secondo le disposizioni; restituisce i meriti delle buone opere fatte prima di commettere il peccato mortale; dà all'anima aiuti opportuni per non ricadere nella colpa, e ridona la pace alla coscienza.


425. Il sacramento della Penitenza è necessario a tutti per salvarsi?

Il sacramento della Penitenza è necessario per salvarsi a tutti quelli che dopo il Battesimo hanno commesso qualche peccato mortale.


426. È cosa buona confessarsi spesso?

Confessarsi spesso è cosa ottima, perché il sacramento della Penitenza oltre a cancellare i peccati dà le grazie opportune per evitarli in avvenire.


427. Il sacramento della Penitenza ha virtù di rimettere tutti i peccati per molti e grandi che siano?

Il sacramento della Penitenza ha virtù di rimettere tutti i peccati per molti e grandi che siano, purché si riceva con le dovute disposizioni.


428. Quante cose si richiedono per fare una buona confessione?

Per fare una buona confessione si richiedono cinque cose: 1º esame di coscienza; 2º dolore di avere offeso Dio; 3º proponimento di non peccare più; 4º accusa dei propri peccati; 5º soddisfazione o penitenza.


L'esame


429. Che cos'è l'esame di coscienza?

L'esame di coscienza è una diligente ricerca dei peccati che si sono commessi, dopo l'ultima confessione ben fatta.


430. Come si fa l'esame di coscienza?

L'esame di coscienza si fa col richiamare diligentemente alla memoria, innanzi a Dio, tutti i peccati commessi, mai confessati, in pensieri, parole, opere e omissioni, contro i comandamenti di Dio e della Chiesa, e gli obblighi del proprio stato.


431. Sopra quali altre cose dobbiamo esaminarci?

Dobbiamo esaminarci anche sopra le abitudini cattive e sopra le occasioni di peccato.


432. Nell'esame dobbiamo ricercare anche il numero dei peccati?

Nell'esame dobbiamo ricercare anche il numero dei peccati mortali.


433. Che cosa si richiede perché un peccato sia mortale?

Perché un peccato sia mortale si richiedono tre cose: materia grave, piena avvertenza, e perfetto consenso della volontà.


434. Come si può facilitare l'esame per la confessione?

Si facilita l'esame per la confessione col fare ogni sera l'esame di coscienza sulle azioni della giornata.


Il dolore


435. Che cos'è il dolore dei peccati?

Il dolore dei peccati consiste in un dispiacere e in una sincera detestazione dell'offesa fatta a Dio.


436. Di quante specie è il dolore?

Il dolore è di due specie: perfetto, ossia di contrizione; imperfetto, ossia di attrizione.


437. Qual è il dolore perfetto o di contrizione?

Il dolore perfetto è il dispiacere di avere offeso Dio, perché infinitamente buono e degno per se stesso di essere amato.


438. Qual è il dolore imperfetto o di attrizione?

Il dolore imperfetto o di attrizione è quello per cui ci pentiamo di avere offeso Dio, come sommo Giudice, cioè per timore dei castighi meritati in questa o nell'altra vita o per la stessa bruttezza del peccato.


439. Quali condizioni deve avere il dolore per essere buono?

Il dolore per essere buono deve avere quattro condizioni: deve essere interno, soprannaturale, sommo e universale.


440. Che cosa vuol dire che il dolore deve essere interno?

Vuol dire che deve essere nel cuore e nella volontà e non nelle sole parole.


441. Che cosa vuol dire che il dolore deve essere soprannaturale?

Vuol dire che deve essere eccitato in noi dalla grazia del Signore e concepito per motivi di fede.


442. Perché il dolore deve essere sommo?

Il dolore deve essere sommo perché dobbiamo riguardare e odiare il peccato come sommo di tutti i mali, essendo offesa di Dio sommo Bene.


443. Che cosa vuol dire che il dolore deve essere universale?

Vuol dire che deve estendersi a tutti i peccati mortali commessi.


444. Perché il dolore deve estendersi a tutti i peccati mortali commessi?

Perché chi non si pente anche di un solo peccato mortale rimane nemico di Dio.


Il proponimento


445. In che consiste il proponimento?

Il proponimento consiste in una volontà risoluta di non commettere mai più il peccato e di usare tutti i mezzi necessari per fuggirlo.


446. Quali condizioni deve avere il proponimento per essere buono?

Il proponimento, affinché sia buono, deve avere principalmente tre condizioni: deve essere assoluto, universale ed efficace.


447. Che cosa vuol dire: proponimento assoluto?

Vuol dire che il proponimento deve essere senza alcuna condizione di tempo, di luogo, o di persona.


448. Che cosa vuol dire: il proponimento deve essere universale?

Il proponimento deve essere universale, vuol dire che dobbiamo voler fuggire tutti i peccati mortali, tanto quelli già altre volte commessi, quanto altri che potremmo commettere.


449. Che cosa vuol dire: il proponimento deve essere efficace?

Il proponimento deve essere efficace, vuol dire che bisogna avere una volontà risoluta di perdere prima ogni cosa che commettere un nuovo peccato, di fuggire le occasioni pericolose di peccare, di distruggere gli abiti cattivi, e di adempiere gli obblighi contratti in conseguenza dei nostri peccati.


450. Che cosa si intende per abito cattivo?

Per abito cattivo si intende la disposizione acquistata a cadere con facilità in quei peccati ai quali ci siamo assuefatti.


451. Che cosa si intende per occasioni pericolose di peccare?

Per occasioni pericolose di peccare si intendono tutte quelle circostanze di tempo, di luogo, di persone, o di cose che per propria natura, o per la nostra fragilità ci inducono a commettere il peccato.


L'accusa dei peccati


452. Di quali peccati siamo obbligati a confessarci?

Siamo obbligati a confessarci di tutti i peccati mortali; è bene però confessare anche i veniali.


453. Quali sono le condizioni che deve avere l'accusa dei peccati o confessione?

Le condizioni principali che deve avere l'accusa dei peccati sono cinque: deve essere umile, intera, sincera, prudente e breve.


454. Che cosa vuol dire: l'accusa deve esser umile?

L'accusa deve esser umile, vuol dire che il penitente deve accusarsi dinanzi al suo confessore, senza alterigia di animo o di parole, ma coi sentimenti di un reo, che riconosce la sua colpa e compare davanti al giudice.


455. Che cosa vuol dire: l'accusa dev'essere intera?

L'accusa dev'essere intera, vuol dire che si devono manifestare con le loro circostanze e nel loro numero tutti i peccati mortali commessi dopo l'ultima confessione ben fatta e dei quali si ha coscienza.


456. Chi ha taciuto per pura dimenticanza un peccato mortale, o una circostanza necessaria, ha fatto una buona confessione?

Chi ha taciuto per pura dimenticanza un peccato mortale, o una circostanza necessaria, ha fatto una buona confessione purché abbia usato la debita diligenza per ricordarsene.


457. Se un peccato mortale dimenticato nella confessione torna poi in mente, siamo obbligati ad accusarcene in un'altra confessione?

Se un peccato mortale dimenticato nella confessione torna poi in mente, siamo obbligati senza dubbio ad accusarlo la prima volta che di nuovo ci confessiamo.


458. Chi per vergogna, o per qualche altro motivo tace colpevolmente nella confessione qualche peccato mortale, che cosa commette?

Colui che per vergogna o per qualche altro motivo tace colpevolmente qualche peccato mortale in confessione, profana il sacramento e perciò si fa reo di un gravissimo sacrilegio.


459. Che cosa vuol dire: l'accusa deve essere sincera?

L'accusa deve essere sincera, vuol dire che bisogna dichiarare i propri peccati quali sono, senza scusarli, diminuirli o accrescerli.


460. Che cosa vuol dire: la confessione deve essere prudente?

La confessione deve essere prudente, vuol dire che nel confessare i peccati dobbiamo servirci dei termini più modesti, e che dobbiamo guardarci dallo scoprire i peccati degli altri.


461. Che cosa significa: la confessione deve essere breve?

La confessione deve essere breve, significa che non dobbiamo dire niente d'inutile al confessore.


La soddisfazione o penitenza


462. Che cos'è la soddisfazione?

La soddisfazione, che chiamasi anche penitenza sacramentale, è uno degli atti del penitente, col quale egli dà un qualche risarcimento alla giustizia di Dio per i peccati commessi, eseguendo quelle opere che il confessore gli impone.


463. Perché nella confessione si ingiunge la penitenza?

La penitenza si ingiunge perché d'ordinario, dopo l'assoluzione sacramentale che rimette la colpa e la pena eterna, resta una pena temporale da scontarsi in questo mondo o nel purgatorio.


464. La penitenza che dà il confessore basta sempre a cancellare la pena che rimane dovuta ai peccati?

La penitenza che dà il confessore d'ordinario non basta per scontare la pena che rimane dovuta ai peccati; perciò bisogna procurare di supplire con altre penitenze volontarie.


465. Quali sono le opere di penitenza?

Le opere di penitenza si possono ridurre a tre specie: alla preghiera, al digiuno, all'elemosina.


466. Che cosa si intende per preghiera?

Per la preghiera si intende ogni sorta di esercizi di pietà.


467. Che cosa si intende per digiuno?

Per digiuno si intende ogni sorta di mortificazione.


468. Che cosa si intende per elemosina?

Per elemosina si intende qualunque opera di misericordia spirituale e corporale.


469. Quelli che muoiono dopo avere ricevuto l'assoluzione, ma prima d'avere pienamente soddisfatto alla giustizia di Dio, vanno subito in paradiso?

No; vanno in purgatorio per ivi soddisfare alla giustizia di Dio, e purificarsi interamente.


Le indulgenze


470. Che cos'è l'indulgenza?

L'indulgenza è la remissione della pena temporale dovuta per i nostri peccati, già rimessi quanto alla colpa; remissione che la Chiesa accorda fuori del sacramento della Penitenza.


471. In quale modo la Chiesa ci rimette la pena temporale per mezzo delle indulgenze?

La Chiesa ci rimette la pena temporale per mezzo delle indulgenze, applicandoci le soddisfazioni sovrabbondanti di Gesù Cristo, di Maria santissima, e dei Santi, le quali formano ciò che dicesi il tesoro della Chiesa.


472. Di quante specie sono le indulgenze?

Le indulgenze sono di due specie: l'indulgenza plenaria e l'indulgenza parziale.


473. Qual è l'indulgenza plenaria?

L'indulgenza plenaria è quella con cui ci viene rimessa tutta la pena temporale dovuta per i nostri peccati. Perciò se uno morisse dopo aver ricevuto tale indulgenza, andrebbe subito in paradiso, esente dalle pene del purgatorio.


474. Qual è l'indulgenza parziale?

L'indulgenza parziale è quella con la quale ci viene rimessa soltanto una parte della pena temporale dovuta per i nostri peccati.


475. Che conto dobbiamo fare delle indulgenze?

Delle indulgenze dobbiamo fare grandissimo conto, perché con esse si soddisfa alla giustizia di Dio e più presto e più facilmente si ottiene il possesso del cielo.


L'Unzione degli infermi


476. Che cos'è il sacramento dell'Unzione degli infermi?

L'Unzione degli infermi è il sacramento istituito a sollievo spirituale e anche corporale dei cristiani gravemente infermi.


477. Quali effetti produce il sacramento dell'Unzione degli infermi?

Il sacramento dell'Unzione degli infermi produce i seguenti effetti: 1º accresce la grazia santificante; 2º cancella i peccati veniali, e anche i mortali che l'infermo pentito non potesse più confessare; 3º toglie quella debolezza e languidezza per il bene, che rimane anche dopo aver ottenuto il perdono dei peccati; 4º dà la forza di sopportare pazientemente il male, di resistere alle tentazioni e di morire santamente; 5º aiuta a ricuperare la sanità del corpo, se sia utile alla salute dell'anima.


L'Ordine Sacro


478. Che cos'è il sacramento dell'Ordine Sacro?

L'Ordine Sacro è il sacramento che dà la potestà di esercitare i sacri ministeri che riguardano il culto di Dio e la salvezza delle anime, e che imprime nell'anima di chi lo riceve il carattere di ministro di Dio.


479. Perché si chiama Ordine?

Si chiama Ordine perché consiste in vari gradi, l'uno subordinato all'altro, dai quali risulta la sacra Gerarchia.


480. Quando Gesù Cristo ha istituito l'Ordine Sacerdotale?

Gesù Cristo ha istituito l'Ordine Sacerdotale nell'ultima Cena, quando conferì agli Apostoli e ai loro successori la potestà di consacrare la santissima Eucaristia. Il giorno poi della sua resurrezione conferì ai medesimi il potere di rimettere e di ritenere i peccati, costituendoli così i primi sacerdoti della nuova legge in tutta la pienezza della loro potestà.


481. È grande la dignità del Sacerdozio cristiano?

La dignità del Sacerdozio cristiano è grandissima per la doppia potestà che ad esso ha conferito Gesù Cristo sul suo Corpo reale e sul suo Corpo mistico, che è la Chiesa; e per la divina missione affidata ai sacerdoti di condurre tutti gli uomini alla vita eterna.


482. Il Sacerdozio cattolico è necessario nella Chiesa?

Il Sacerdozio cattolico è necessario nella Chiesa; perché senza di esso i fedeli sarebbero privi del santo sacrificio della Messa e della maggior parte dei sacramenti, non avrebbero chi li ammaestrasse nella fede, e resterebbero come pecore senza pastore in balia dei lupi, a dir breve non esisterebbe più la Chiesa come Gesù Cristo l'ha istituita.


483. Dunque il Sacerdozio cattolico non cesserà mai sulla terra?

Il Sacerdozio cattolico, nonostante la guerra che gli muove contro l'inferno, durerà fino alla fine dei secoli; avendo Gesù Cristo promesso che le potestà dell'inferno non prevarranno giammai contro la sua Chiesa.


484. È peccato disprezzare i sacerdoti?

È peccato gravissimo, perché il disprezzo e le ingiurie che si rivolgono contro i sacerdoti, ricadono sopra Gesù Cristo stesso, il quale ha detto ai suoi Apostoli: chi disprezza voi, disprezza me.


485. Quale deve essere il fine di chi abbraccia lo stato ecclesiastico?

Il fine di chi abbraccia lo stato ecclesiastico deve essere unicamente la gloria di Dio e la salvezza delle anime.


486. Che cosa è necessario per entrare nello stato ecclesiastico?

Per entrare nello stato ecclesiastico è necessaria, prima di tutto, la vocazione divina.


487. Che cosa si deve fare per conoscere se Dio chiama allo stato ecclesiastico?

Per conoscere se Dio chiama allo stato ecclesiastico si deve: 1º pregare con fervore il Signore che manifesti qual è la sua volontà; 2º prendere consiglio dal proprio Vescovo o da un savio e prudente direttore; 3º esaminare con diligenza se si abbia l'abilità necessaria agli studi, ai ministeri, e agli obblighi di questo stato.


488. Chi entrasse nello stato ecclesiastico senza vocazione divina farebbe male?

Chi entrasse nello stato ecclesiastico senza vocazione divina farebbe un grave male e si metterebbe in pericolo di perdizione.


489. Quali sono i doveri dei fedeli verso coloro che sono chiamati agli Ordini sacri?

I fedeli devono:

1º lasciare ai loro figli e dipendenti piena libertà di seguire la vocazione di Dio;

2º pregare Dio che si degni di concedere alla sua Chiesa buoni pastori e zelanti ministri;

3º avere un singolare rispetto verso tutti quelli che sono, per mezzo degli Ordini, consacrati al servizio di Dio.


Il Matrimonio


490. Che cos'è il sacramento del Matrimonio?

Il Matrimonio è un sacramento, istituito da nostro Signore Gesù Cristo, che stabilisce una santa e indissolubile unione tra l'uomo e la donna, e dà loro la grazia di amarsi l'un l'altro santamente e di allevare cristianamente i figli.


491. Da chi fu istituito il Matrimonio?

Il Matrimonio fu istituito da Dio stesso nel paradiso terrestre, e nel nuovo Testamento fu elevato da Gesù Cristo alla dignità di sacramento.


492. Perché si dice che il vincolo del matrimonio è indissolubile?

Si dice che il vincolo del matrimonio è indissolubile ossia che non si può sciogliere se non per la morte di uno dei coniugi, perché così ha stabilito Dio fin da principio, e così ha solennemente proclamato nostro Signore Gesù Cristo.


493. Quali effetti produce il sacramento del Matrimonio?

Il sacramento del Matrimonio: 1º dà l'aumento della grazia santificante; 2º conferisce la grazia speciale per adempiere fedelmente tutti i doveri matrimoniali.


494. Che intenzione deve avere chi contrae matrimonio?

Chi contrae matrimonio deve avere l'intenzione: 1º di fare la volontà di Dio, che lo chiama a tale stato; 2º di operare in esso la salvezza della propria anima; 3º di allevare cristianamente i figli, se Dio concede di averne.


495. Quali sono le principali obbligazioni delle persone congiunte in matrimonio?

Le persone congiunte in matrimonio devono: 1º custodire inviolata la fedeltà coniugale e comportarsi sempre cristianamente in tutto; 2º amarsi scambievolmente, sopportandosi a vicenda con pazienza, e vivere in pace e concordia; 3º se hanno dei figli, pensare seriamente a provvederli secondo il bisogno; dar loro un'educazione cristiana; e lasciare ad essi la libertà di scegliere quello stato a cui da Dio sono chiamati.


496. Può l'autorità civile sciogliere col divorzio il vincolo del matrimonio cristiano?

No, il vincolo del matrimonio cristiano non può essere sciolto dall'autorità civile, perché questa non può ingerirsi in materia di sacramenti, e separare ciò che Dio ha congiunto.


497. Se gli sposi convivessero tra loro col solo matrimonio civile, in che condizione si troverebbero?

Se gli sposi convivessero tra loro col solo matrimonio civile sarebbero in stato di continuo peccato mortale, e la loro unione resterebbe sempre illegittima innanzi a Dio e alla Chiesa.


PARTE QUINTA


LE VIRTÙ PRINCIPALI E ALTRE COSE NECESSARIE A SAPERSI DAL CRISTIANO

Le virtù principali

Le virtù teologali


498. Che cos'è la virtù?

La virtù è una qualità dell'anima per la quale si ha propensione, facilità e prontezza a conoscere e operare il bene.


499. Quali sono le virtù teologali?

Le virtù teologali sono: la Fede, la Speranza e la Carità.


500. Perché la Fede, la Speranza e la Carità si chiamano virtù teologali?

La Fede, la Speranza e la Carità si chiamano virtù teologali, perché hanno Dio per oggetto immediato e principale, e ci sono infuse da Lui.


501. In quale modo le virtù teologali hanno Dio per oggetto immediato?

Le virtù teologali hanno Dio per oggetto immediato, perché con la Fede noi crediamo in Dio, e crediamo tutto ciò che Egli ha rivelato; con la Speranza speriamo di possedere Dio; con la Carità amiamo Dio e in Lui amiamo noi stessi e il prossimo.


502. Quand'è che Dio ci infonde nell'anima le virtù teologali?

Dio per sua bontà ci infonde nell'anima le virtù teologali quando ci adorna della sua grazia santificante, e perciò quando abbiamo ricevuto il Battesimo siamo stati arricchiti di queste virtù, e con esse, dei doni dello Spirito Santo.


La Fede


503. Che cos'è la Fede?

La Fede è una virtù soprannaturale, infusa da Dio nell'anima nostra, per la quale noi, appoggiati all'autorità di Dio stesso, crediamo esser vero tutto quello che Egli ha rivelato, e che per mezzo della Chiesa ci propone a credere.


504. In quale maniera sappiamo le verità rivelate da Dio?

Noi sappiamo le verità rivelate da Dio per mezzo della santa Chiesa che è infallibile; cioè, per mezzo del Papa, successore di san Pietro e per mezzo dei Vescovi successori degli Apostoli, i quali furono ammaestrati da Gesù Cristo medesimo.


505. Siamo sicuri di quelle cose che la santa Chiesa ci insegna?

Di quelle cose che la santa Chiesa ci insegna noi siamo sicurissimi, perché Gesù Cristo ha impegnato la sua parola, che la Chiesa non si sarebbe mai ingannata.


506. Con quale peccato si perde la Fede?

La Fede si perde col negare o dubitare volontariamente anche di un solo articolo propostoci a credere.


507 Come si riacquista la Fede perduta?

La Fede perduta si riacquista col pentirsi del peccato commesso e col credere di nuovo tutto quello che crede la santa Chiesa.


508. Possiamo capire tutte le verità della Fede?

No, noi non possiamo capire tutte le verità della Fede, perché alcune di queste verità sono misteri.


509. Che cosa sono i misteri?

I misteri sono verità superiori alla ragione, che noi dobbiamo credere quantunque non le possiamo comprendere.


510. Perché dobbiamo credere i misteri?

Dobbiamo credere i misteri, perché li ha rivelati Dio, il quale essendo Verità e Bontà infinita, non può né ingannarsi né ingannare.


511. I misteri sono contrari alla ragione?

I misteri sono superiori, ma non contrari alla ragione; è anzi la stessa ragione che ci persuade ad ammettere i misteri.


512. Perché i misteri non possono essere contrari alla ragione?

I misteri non possono essere contrari alla ragione, perché è lo stesso Dio che ci ha dato il lume della ragione e rivelato i misteri, né Egli può contraddire se stesso.


513. Dove sono contenute le verità che Dio ha rivelato?

Le verità che Dio ha rivelato sono contenute nella Sacra Scrittura e nella Tradizione.


514. Che cos'è la Sacra Scrittura?

La Sacra Scrittura è la collezione dei libri scritti dai Profeti e Agiografi, dagli Apostoli, e dagli Evangelisti per ispirazione dello Spirito Santo, e ricevuti dalla Chiesa come ispirati.


515. Che cos'è la Tradizione?

La Tradizione è la parola di Dio non scritta, ma comunicata a viva voce da Gesù Cristo e dagli Apostoli, e giunta inalterata, di secolo in secolo per mezzo della Chiesa fino a noi.


516. Dove sono contenuti gli insegnamenti della Tradizione?

Gli insegnamenti della Tradizione sono contenuti principalmente nei decreti dei Concili, negli scritti dei santi Padri, negli atti della Santa Sede, nelle parole e negli usi della sacra Liturgia.


La Speranza


517. Che cos'è la Speranza?

La Speranza è una virtù soprannaturale, infusa da Dio nell'anima nostra, per la quale desideriamo e aspettiamo la vita eterna che Dio ha promesso ai suoi servi, e gli aiuti necessari per ottenerla.


518. Per quale motivo dobbiamo sperare da Dio il paradiso e gli aiuti necessari per conseguirlo?

Noi dobbiamo sperare da Dio il paradiso e gli aiuti necessari per conseguirlo, perché Dio misericordiosissimo, per i meriti di nostro Signore Gesù Cristo, lo ha promesso a chi lo serve di cuore; ed essendo fedelissimo e onnipotente, mantiene sempre la sua promessa.


519. Quali sono le condizioni necessarie per ottenere il paradiso?

Le condizioni necessarie per ottenere il paradiso sono la grazia di Dio, l'esercizio delle buone opere e la perseveranza nel santo amore di Lui fino alla morte.


520. Come si perde la Speranza?

Si perde la Speranza ogni qual volta si perde la Fede: si perde anche per il peccato di disperazione o di presunzione.


521. Come si riacquista la Speranza perduta?

La Speranza perduta si riacquista col pentirsi del peccato commesso, eccitando di nuovo la fiducia nella bontà divina.


La Carità


522. Che cos'è la Carità?

La Carità è una virtù soprannaturale, infusa da Dio nell'anima nostra, per la quale amiamo Dio per se stesso sopra ogni cosa, e il prossimo come noi stessi per amor di Dio.


523. Per quali motivi dobbiamo amare Dio?

Noi dobbiamo amare Dio perché Egli è il sommo Bene, infinitamente buono e perfetto; e inoltre per il comando che Egli ce ne fa, e per i tanti benefici che da Lui riceviamo.


524. Come si deve amare Dio?

Dio si deve amare sopra tutte le cose, con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima e con tutte le forze.


525. Che cosa vuol dire amare Dio sopra tutte le cose?

Amare Dio sopra tutte le cose vuol dire preferirlo a tutte le creature più care e più perfette, ed essere disposti a perdere tutto piuttosto che offenderlo e cessare di amarlo.


526. Che cosa vuol dire amare Dio con tutto il cuore?

Amare Dio con tutto il cuore vuol dire consacrare a Lui tutti i nostri affetti.


527. Che cosa vuol dire amare Dio con tutta la mente?

Amare Dio con tutta la mente vuol dire indirizzare a Lui tutti i nostri pensieri.


528. Che cosa vuol dire amare Dio con tutta l'anima?

Amare Dio con tutta l'anima vuol dire consacrare a Lui l'uso di tutte le potenze della nostra anima.


529. Che cosa vuol dire amare Dio con tutte le nostre forze?

Amare Dio con tutte le nostre forze vuol dire procurare di crescere sempre più nell'amore di Lui e fare in modo che tutte le nostre azioni abbiano per motivo e per fine l'amore di Lui, e il desiderio di piacergli.


530. Perché dobbiamo amare il prossimo?

Noi dobbiamo amare il prossimo per amor di Dio, perché Egli ce lo comanda, e perché ogni uomo è immagine di Lui.


531. Siamo obbligati ad amare anche i nemici?

Sì, siamo obbligati ad amare anche i nemici, perché sono anch'essi nostro prossimo, e perché Gesù Cristo ce ne ha fatto un espresso comando.


532. Che cosa vuol dire amare il prossimo come se stesso?

Amare il prossimo come se stesso vuol dire desiderargli e fargli, per quanto si può, quel bene che dobbiamo desiderare a noi stessi, e non desiderargli né fargli alcun male.


533. Quand'è che noi amiamo noi stessi come si deve?

Noi amiamo noi stessi come si deve quando cerchiamo di servire Dio e mettere in Lui ogni nostra felicità.


534. Come si perde la Carità?

La Carità si perde con qualunque peccato mortale.


535. Come si riacquista la Carità?

La Carità si riacquista facendo atti di amor di Dio, pentendosi e confessandosi come si deve.


Le virtù cardinali


536. Quali sono le virtù cardinali?

Le virtù cardinali sono la Prudenza, la Giustizia, la Fortezza e la Temperanza.


537. Perché la Prudenza, la Giustizia, la Fortezza e la Temperanza si chiamano virtù cardinali?

La Prudenza, la Giustizia, la Fortezza e la Temperanza si chiamano virtù cardinali, perché sono il cardine, e il fondamento delle virtù morali.


538. Che cos'è la Prudenza?

La Prudenza è la virtù che dirige ogni azione al debito fine, e perciò cerca i mezzi convenienti affinché l'opera riesca in tutto ben fatta, e quindi accetta al Signore.


539. Che cos'è la Giustizia?

La Giustizia è la virtù per cui diamo a ciascuno quello che gli si deve.


540. Che cos'è la Fortezza?

La Fortezza è la virtù che ci rende coraggiosi a non temere alcun pericolo, neppure la stessa morte, per servizio di Dio.


541. Che cos'è la Temperanza?

La Temperanza è la virtù per la quale raffreniamo i desideri disordinati dei piaceri sensibili, e usiamo con moderazione dei beni temporali.


I doni dello Spirito Santo


542. Quanti e quali sono i doni dello Spirito Santo?

I doni dello Spirito Santo sono sette:
1º il dono della Sapienza;
2º dell'Intelletto;
3º del Consiglio;
4º della Fortezza;
5º della Scienza;
6º della Pietà;
7º del Timor di Dio.


543. Che cos'è la Sapienza?

La Sapienza è un dono col quale noi alzando la mente da queste cose terrene e fragili, contempliamo le eterne, cioè l'eterna Verità che è Dio, gustando e amando Lui, nel quale consiste ogni nostro bene.


544. Che cos'è l'Intelletto?

L'Intelletto è un dono col quale ci viene facilitata, per quanto si può da uomo mortale, l'intelligenza delle verità della Fede e dei divini misteri, i quali col lume naturale dell'intelletto nostro non possiamo conoscere.


545. Che cos'è il Consiglio?

Il Consiglio è un dono col quale nei dubbi e incertezze dell'umana vita conosciamo ciò che torna più alla gloria di Dio, alla salvezza nostra e del prossimo.


546. Che cos'è la Fortezza?

La Fortezza è un dono che ci ispira valore e coraggio per osservare fedelmente la santa legge di Dio e della Chiesa, superando tutti gli ostacoli e gli assalti dei nostri nemici.


547. Che cos'è la Scienza?

La Scienza è un dono col quale giudichiamo rettamente delle cose create, e conosciamo il modo di ben usarle e indirizzarle all'ultimo fine che è Dio.


548. Che cos'è la Pietà?

La Pietà è un dono col quale veneriamo e amiamo Dio e i Santi, e conserviamo un animo pio e benevolo verso il prossimo per amor di Dio.


549. Che cos'è il Timor di Dio?

Il Timor di Dio è un dono che ci fa riverire Dio e temere di offendere la sua divina Maestà, e ci distoglie dal male incitandoci al bene.


Le Beatitudini evangeliche


550. Quante e quali sono le Beatitudini evangeliche?

Le Beatitudini evangeliche sono otto:

1ª Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

2ª Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

3ª Beati i miti, perché erediteranno la terra.

4ª Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

5ª Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

6ª Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

7ª Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

8ª Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.


551. Chi sono i poveri in spirito, che Gesù Cristo chiama beati?

I poveri in spirito, secondo il Vangelo, sono quelli che hanno il cuore distaccato dalle ricchezze; ne fanno buon uso, se le posseggono; non le cercano con sollecitudine, se ne sono privi; ne soffrono con rassegnazione la perdita, se loro vengono tolte.


552. Chi sono gli afflitti, che sono detti beati?

Gli afflitti, che sono detti beati, sono coloro che soffrono rassegnati le tribolazioni, e che si affliggono per i peccati commessi, per i mali e per gli scandali che si vedono nel mondo, per la lontananza dal paradiso e per il pericolo di perderlo.


553. Chi sono i miti?

I miti sono quelli che trattano il prossimo con dolcezza, e ne soffrono con pazienza i difetti e i torti che da essi ricevono, senza lamentele, risentimenti o vendette.


554. Chi sono quelli che hanno fame e sete della giustizia?

Quelli che hanno fame e sete della giustizia sono coloro che desiderano ardentemente crescere sempre più nella divina grazia e nell'esercizio delle opere buone e virtuose.


555. Chi sono i misericordiosi?

I misericordiosi sono quelli che amano in Dio e per amor di Dio il loro prossimo, ne compassionano le miserie sia spirituali, che corporali, e cercano di sollevarlo secondo le loro forze e il loro stato.


556. Chi sono i puri di cuore?

I puri di cuore sono quelli che non hanno alcun affetto al peccato e ne stanno lontani, e schivano soprattutto ogni sorta di impurità.


557. Chi sono gli operatori di pace?

Gli operatori di pace sono quelli che conservano la pace col prossimo e con se stessi, e cercano di mettere la pace tra quelli che sono in discordia.


558. Chi sono i perseguitati per causa della giustizia?

I perseguitati per causa della giustizia sono coloro che sopportano con pazienza le derisioni, i rimproveri e le persecuzioni per causa della fede e della legge di Gesù Cristo.


559. Che cosa significano i diversi premi promessi da Gesù Cristo nelle Beatitudini?

I diversi premi promessi da Gesù Cristo nelle Beatitudini significano tutti, sotto diversi nomi, la gloria eterna del cielo.


560. Coloro che seguono le Beatitudini ne ricevono già qualche ricompensa in questa vita?

Sì, certamente, coloro che seguono le Beatitudini ne ricevono già qualche ricompensa anche in questa vita, perché già godono un'interna pace e contentezza, che è principio, benché imperfetto, dell'eterna felicità.


561. Quelli che seguono le massime del mondo possono dirsi felici?

No, quelli che seguono le massime del mondo non sono felici, perché non hanno la vera pace dell'anima, e corrono pericolo di dannarsi.


Le opere di misericordia


562. Quali sono le opere buone delle quali ci sarà domandato conto particolare nel giorno del Giudizio?

Le opere buone delle quali ci sarà domandato conto particolare nel giorno del Giudizio sono le opere di misericordia.


563. Che cosa si intende per opera di misericordia?

Opera di misericordia è quella con la quale si soccorre ai bisogni corporali o spirituali del nostro prossimo.


564. Quali sono le opere di misericordia corporale?

Le opere di misericordia corporale sono:

1ª Dar da mangiare agli affamati.

2ª Dar da bere agli assetati.

3ª Vestire gli ignudi.

4ª Alloggiare i pellegrini.

5ª Visitare gli infermi.

6ª Visitare i carcerati.

7ª Seppellire i morti.


565. Quali sono le opere di misericordia spirituale?

Le opere di misericordia spirituale sono:

1ª Consigliare i dubbiosi.

2ª Insegnare agli ignoranti.

3ª Ammonire i peccatori.

4ª Consolare gli afflitti.

5ª Perdonare le offese.

6ª Sopportare pazientemente le persone moleste.

7ª Pregare Dio per i vivi e per i morti.

I peccati e le loro specie principali


566. Quante specie di peccati vi sono?

Vi sono due specie di peccati: il peccato originale e il peccato attuale.


567. Qual è il peccato originale?

Il peccato originale è quello col quale tutti nasciamo, e che abbiamo contratto per la disubbidienza del nostro primo padre Adamo.


568. Quali danni ci ha cagionato il peccato di Adamo?

I danni del peccato di Adamo sono: la privazione della grazia, la perdita del paradiso, l'ignoranza, l'inclinazione al male, la morte e tutte le altre miserie.


569. Come si cancella il peccato originale?

Il peccato originale si cancella col santo Battesimo.


570. Qual è il peccato attuale?

Il peccato attuale è quello che l'uomo, arrivato all'uso della ragione, commette con la sua libera volontà.


571. Quante specie di peccato attuale vi sono?

Vi sono due specie di peccato attuale: il mortale e il veniale.


572. Qual è il peccato mortale?

Il peccato mortale è una trasgressione della divina legge, per la quale si manca gravemente ai doveri verso Dio, verso il prossimo, verso noi stessi.


573. Perché si dice mortale?

Si dice mortale perché dà morte all'anima, col far perdere la grazia santificante, che è la vita dell'anima, come l'anima è la vita del corpo.


574. Quali danni fa all'anima il peccato mortale?

1º Il peccato mortale priva l'anima della grazia e dell'amicizia di Dio; 2º le fa perdere il paradiso; 3º la priva dei meriti acquistati, e la rende incapace di acquistarne dei nuovi; 4º la fa schiava del demonio; 5º le fa meritare l'inferno, e anche i castighi di questa vita.


575. Oltre la gravità della materia che cosa si richiede per costituire un peccato mortale?

Oltre la gravità della materia per costituire un peccato mortale si richiede la piena avvertenza di tale gravità e la deliberata volontà di commettere il peccato.


576. Qual è il peccato veniale?

Il peccato veniale è una lieve trasgressione della divina legge, per la quale si manca solo leggermente a qualche dovere verso Dio, verso il prossimo e verso noi stessi.


577. Perché si chiama veniale?

Perché è leggero rispetto al peccato mortale, non ci fa perdere la divina grazia; e perché Dio più facilmente lo perdona.


578. Dunque non si deve fare gran caso al peccalo veniale?

Ciò sarebbe un inganno grandissimo, sia perché il peccato veniale contiene sempre una qualche offesa di Dio, sia perché reca danni non piccoli all'anima.


579. Quali danni reca il peccato veniale?

Il peccato veniale: 1º indebolisce e raffredda in noi la carità; 2º ci dispone al peccato mortale; 3º ci rende meritevoli di pene temporali in questo mondo o nell'altro.


I vizi capitali


580. Che cos'è il vizio?

Il vizio è una cattiva disposizione dell'animo a fuggire il bene e a fare il male, causata dal frequente ripetersi degli atti cattivi.


581. Che differenza c'è tra peccato e vizio?

Tra peccato e vizio c'è questa differenza, che il peccato è un atto che passa, mentre il vizio è la cattiva abitudine contratta di cadere in qualche peccato.


582. Quali sono i vizi che si chiamano capitali?

I vizi che si chiamano capitali sono sette:
1º Superbia;
2º Avarizia;
3º Lussuria;
4º Ira;
5º Gola;
6º Invidia;
7º Accidia.


583. I vizi capitali come si vincono?

I vizi capitali si vincono con l'esercizio delle virtù opposte. Così la superbia si vince con l'umiltà; l'avarizia con la liberalità; la lussuria con la castità; l'ira con la pazienza; la gola con l'astinenza; l'invidia con l'amore fraterno; l'accidia con la diligenza e col fervore nel servizio di Dio.


584. Perché questi vizi si chiamano capitali?

Questi vizi si chiamano capitali, perché sono la sorgente e la cagione di molti altri vizi e peccati.


I Novissimi


585. Che cosa intendete per Novissimi?

Novissimi sono chiamate nei Libri santi le cose ultime che accadranno all'uomo.


586. Quanti sono i Novissimi, o cose ultime dell'uomo?

I Novissimi, o cose ultime dell'uomo, sono quattro: Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso.


587. Perché i Novissimi si dicono cose ultime dell'uomo?

I Novissimi si dicono cose ultime dell'uomo, perché la Morte è l'ultima cosa che ci accade in questo mondo; il Giudizio di Dio è l'ultimo fra i giudizi che dobbiamo sostenere; l'Inferno è l'estremo male che avranno i cattivi; il Paradiso il sommo bene che avranno i buoni.


588. Quando dobbiamo pensare ai Novissimi?

È bene pensare ai Novissimi ogni giorno, e massimamente nel fare orazione alla mattina subito svegliati, alla sera prima di andare a riposo e tutte le volte che siamo tentati a far male, perché questo pensiero è validissimo a farci evitare il peccato.

Esercizi devoti che si consigliano al cristiano per ogni giorno


589. Che cosa deve fare un buon cristiano al mattino?

Un buon cristiano, alzato e vestito, deve mettersi alla presenza di Dio, e inginocchiarsi, se può, davanti a qualche immagine devota, dicendo con devozione: «Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa' che siano tutte secondo la tua santa volontà per la maggior tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen». Reciti quindi il Padre nostro, l'Ave Maria, il Credo e gli atti di Fede, di Speranza e di Carità, accompagnandoli con vivo affetto del cuore.


590. Quali pratiche di pietà dovrebbe ogni giorno compiere il cristiano?

Il cristiano, potendolo, dovrebbe ogni giorno: 1º assistere con devozione alla santa Messa; 2º fare una visita, anche brevissima, al SS. Sacramento; 3º recitare la terza parte del santo Rosario.


591. Che cosa si deve fare prima di lavorare?

Prima di lavorare si deve offrire il lavoro a Dio, dicendo di cuore: «Signore ti offro questo lavoro: dammi la tua benedizione».


592. Per quale fine si deve lavorare?

Si deve lavorare per la gloria di Dio e per fare la sua volontà.


593. Che cosa conviene fare prima di prendere cibo?

Prima di prendere cibo, stando in piedi, conviene fare il segno della santa Croce e poi dire con devozione: «Signore Dio, dai la tua benedizione a noi e al cibo che ora prenderemo per mantenerci nel tuo servizio».


594. Avendo finito di prendere cibo, che cosa conviene fare?

Finito di prendere cibo conviene fare il segno della santa Croce, e dire: «Signore ti ringrazio del cibo che mi hai dato; fammi degno di partecipare alla mensa celeste».


595. Quando uno si accorge di qualche tentazione che cosa dovrebbe fare?

Quando uno si accorge di qualche tentazione dovrebbe invocare con fede il SS. Nome di Gesù , o di Maria , o dire fervorosamente qualche giaculatoria, oppure fare il segno della Croce; evitando però che da segni esterni si accorgano gli altri delle sue tentazioni.


596. Che cosa si deve dire quando suona l'Ave Maria, al mattino, a mezzogiorno e alla sera?

Al suono dell'Ave Maria il buon cristiano recita l'Angelus Domini, con tre volte l'Ave Maria.


597. La sera, prima di andare a riposo che cosa conviene fare?

La sera prima del riposo conviene mettersi, come al mattino, alla presenza di Dio, e dire:
«Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male oggi commesso, e se qualche bene ho compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen». Recitare devotamente le stesse orazioni, fare un breve esame di coscienza e domandare perdono a Dio dei peccati commessi nella giornata.


598. È utile dire durante il giorno molte orazioni giaculatorie?

È cosa utilissima dire durante il giorno molte orazioni giaculatorie, e si possono dire anche con il cuore senza proferir parola, camminando, lavorando, ecc.


599. Oltre alle orazioni giaculatorie, in quale altra cosa si dovrebbe esercitare sovente il cristiano?

Oltre che nelle orazioni giaculatorie il cristiano si dovrebbe esercitare nella cristiana mortificazione.


600. Che cosa vuol dire mortificarsi?

Mortificarsi vuol dire lasciare, per amore di Dio, quello che piace, e accettare quello che dispiace secondo i sensi, o l'amor proprio.

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"[...] Non abbiate paura!
APRITE, anzi, SPALANCATE le PORTE A CRISTO!
Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo.
Non abbiate paura!
Cristo sa "cosa è dentro l’uomo". Solo lui lo sa!
Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro,
nel profondo del suo animo, del suo cuore.
Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra.
È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione.
Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo.
Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna. [...]"


Papa Giovanni Paolo II
(estratto dell'omelia pronunciata domenica 22 ottobre 1978)



 
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