Che cosa si intende per FENOMENI MAGICI?
Se qualcuno volesse elencare tutte le superstizioni, pratiche, credenze, magie presenti nelle differenti culture umane, l’elenco sarebbe lunghissimo.
Ogni cosa, essere o evento può portare fortuna, sfortuna, avere effetti positivi o negativi. Assistiamo oggi ad un impressionante ritorno delle pratiche magiche, per cui l’uomo d’oggi e soprattutto il credente si trova di fronte ad una vera e propria sfida.
Non va inoltre dimenticato che ogni comportamento umano è sempre complesso e composito, e pertanto difficile da decifrare nelle sue motivazioni ed espressioni.
A quali tipi di fenomeni ci si riferisce in questa relazione?
Si possono così sintetizzare i vari tipi di fenomeni, presi in considerazione in questa relazione:
Le molteplici forme di superstizione che consistono nell’attribuire importanza indebita e quasi magica a certe pratiche o oggetti (amuleti, consultazione degli oroscopi, astrologia, lettura delle carte, numeri della fortuna o della sfortuna );
Le pratiche di stregoneria, di satanismo, di previsioni astrologiche, effettuate da guaritori, cartomanti, chiaroveggenti, medium, indovini..., con le quali si pretende di allearsi con forze occulte e di piegarle a servizi propri o degli altri, per avere poteri speciali sia nel bene (affetti, affari, salute), che nel male (malocchio,fatture, maleficio, messe nere…);
le diverse credenze come la reincarnazione, il relativismo, il sincretismo, l’esoterismo, lo spiritismo nelle sue varie forme (ossia il ricorso agli spiriti dei morti per entrare in contatto con loro e svelare il futuro o qualche suo aspetto; presunti contatti con i defunti tramite diversi riti o tecniche; sedute spiritiche, medianiche, scrittura automatica, magnetofono…);
certe esperienze e tecniche psico-fisiche di concentrazione, di guarigione, che di per sé non presentano verità da credere (es. reiki), ma che in realtà insinuano una determinata visione dell’uomo e del mondo (karman, reincarnazione) non conforme alla rivelazione di Gesù Cristo;
la vasta galassia comprendente i diversi fenomeni dei vecchi e nuovi movimenti religiosi, che a volte, nel linguaggio comune, vengono indicati anche con il nome di sette;
una grande serie di altri atteggiamenti - spesso tratti dalle tradizioni filosofiche e religiose orientali - che si riscontrano in persone che, pur non avendo intenzione di aderire ai nuovi movimenti religiosi, fanno proprio certi elementi conoscitivi o pratiche che contraddicono la fede cristiana;
le varie forme di magia.
Esistono VARIE FORME DI MAGIA?
"C’è la magia imitativa, secondo la quale il simile produce il simile: il versare dell’acqua per terra, porterà la pioggia, trafiggere gli occhi di un pupazzo accecherà o farà morire la persona da esso rappresentata...
C’è la magia contagiosa, in base a cui il “contiguo” agisce sul “contiguo” oppure una parte sul tutto che è sufficiente mettere in contatto due realtà animate o inanimate, perché una forza benefica o malefica si trasmetta dall’una all’altra parte: così “il toccare ferro” o il “gettare sale” terrà lontano da influssi negativi o da iettature in relazione a virtù speciali affidate a questi elementi.
Esiste la magia incantatrice, la quale attribuisce un potere particolare a formule e azioni simboliche, ritenute capaci di produrre degli effetti evocati o da esse indicati" (CET, n.6).
Esiste la magia bianca e quella nera, le quali tendono a ricercare il contatto con forze occulte, considerate superiori al singolo uomo, ma possono essere manipolate e controllate accrescendo la potenza del mago e dei suoi seguaci. Lo scopo per cui si vogliono acquisire i poteri magici può essere materiale (acquisizione della ricchezza o del dominio sulle altre persone) o nobili (miglioramento di se stessi e dell’umanità. Per raggiungere tali fini si mobiliteranno soprattutto una serie di divinità intermedie – spiriti, angeli, demoni, fluidi, energie, potenze...
Che DIFFERENZA c'è fra MAGIA BIANCA e MAGIA NERA?
"Tradizionalmente si è soliti distinguere tra magia bianca e magia nera (...) la magia bianca intenderebbe forme d’intervento che presumono di mirare a scopi, sia pure benefici, come il ripristino di un rapporto d’amore, la guarigione da una malattia, la risoluzione di problemi economici e così via, ma lo fa con il ricorso all’uso di mezzi inadeguati come talismani e amuleti, portafortuna e filtri, credenze in combinazione di carte, persone o eventi, oppure con il riferimento a pratiche mediche centrate su arti occulte o poteri 'sovrumani' " (CEC, nn. 13-14).
Ancora più grave è la magia nera.
Essa si richiama, in modo diretto o indiretto, a poteri diabolici o comunque presume di agire sotto in qualche loro influsso. Di norma la magia nera è indirizzata a scopi malefici (procurare malattie, disgrazie, disturbi psichici a rivali, creare forti negatività, malocchi e fatture, generare contrasti, impedimenti, liti, vendette, causare malattie e la morte...) o ad influenzare il corso degli eventi a propria utilità, specialmente per conseguire vantaggi personali come onori, ricchezze o altro. Si chiama magia nera per i metodi a cui ricorre e per i fini che persegue (cfr. CET, n.8). Q
uesta magia è una vera e propria espressione di anticulto e il suo fine ultimo è quello di trasformare gli adepti in servi di Satana. Rientrano in questo ambito i riti a sfondo satanico culminanti nelle messe nere.
Quali sono le CAUSE della DIFFUSIONE delle PRATICHE MAGICHE?
Varie, complesse e complementari sono le cause:
"L’ignoranza religiosa è, senza dubbio, la causa principale delle deviazioni in questo campo" (CEC, n.3). Se scende la vera fede, sale la superstizione!
Esiste "una grave carenza d’evangelizzazione che non consente ai fedeli di assumere un atteggiamento critico nei confronti di proposte che rappresentano solo un surrogato del genuino senso religioso e una triste mistificazione dei contenuti autentici della fede" (CET, n.3).
Il marcato soggettivismo culturale, che caratterizza il nostro tempo, favorisce la diffusione di credenze vaghe sincretiste, per cui ognuno sceglie dai vari ambiti religiosi o filosofici quegli elementi che ritiene a lui congeniali. Nello stesso tempo favorisce la sequela di capi carismatici che promettono sollievo del male fisico, psichico o morale e si presentano come rassicuranti punti di riferimento.
Non va dimenticato che viviamo in «un mondo in frantumi, ove risulta essere diffuso il «credere senza appartenere» o il «credo, a modo mio».
L’esaltazione della dimensione emotiva e un diffuso senso d’angoscia inclinano verso una religiosità fortemente emozionale e magica e spingono alla ricerca dello straordinario, di esperienze gratificanti e di sensazioni di benessere fisico e psichico.
C’è anche la situazione di alcuni movimenti religiosi i quali rifiutano la Chiesa, secondo la formula «Cristo sì, Chiesa no»; altri vogliono sostituirsi alla Chiesa, affermando «noi siamo la Chiesa».
L’esistenza di tali fenomeni indica che "vi sono dei bisogni spirituali che non sono stati identificati, oppure che la Chiesa e altre istituzioni religiose non hanno percepito o a cui non hanno saputo rispondere. Sono un sintomo dello stato di crisi, specialmente di persone fragili come i giovani alla ricerca dell’assoluto o di ideali, o gli adulti che sono in crisi nei confronti della loro religione o della società" (CFA).
Non va in particolare dimenticato né sottovalutato il sempre grande influsso e l’azione costante del "padre della menzogna" (Gv 8,44), il Diavolo, il quale - come insegna la Scrittura – tenta in tutti i modi di deviare l’uomo dalla verità e condurlo all’errore e al male (1Pt 5,8), nonostante la sconfitta subita con la venuta del Figlio di Dio nel mondo e il trionfo glorioso della sua risurrezione (cfr. Fil 2,9-11).
«Un nemico ha fatto questo», dice il padrone ai suoi servi nella parabola della zizzania (Mt. 13, 28).
Il Diavolo – come c’insegna l’Apocalisse – sino alla fine dei tempi userà tutti i suoi poteri e la sua sagacia per ingannare i battezzati ed ostacolare la piena attuazione del progetto salvifico di Dio sul mondo.
D’altra parte occorre essere cauti nel giudicare la magia come un effetto diretto – sempre ed in ogni circostanza – del Demonio. Se infatti l’esistenza e l’azione del Demonio sono chiaramente affermate dalla Dottrina della Chiesa, non si può infatti innescare la tendenza a demonizzare tutto.
Nella magia si vuol dominare le forze occulte attribuendosi un potere sovrumano, sul creato, sul presente, sul futuro, sugli altri (persone o cose), sugli avvenimenti, sui defunti. In tal modo si tenta di impadronirsi di Dio, del suo potere, cercando di sostituirsi a Lui.
"La magia implica una visione del mondo che crede all’esistenza di forze occulte che influiscono sulla vita dell’uomo e sulle quali l’operatore ( o il fruitore ) di magia pensa di poter esercitare un controllo mediante pratiche rituali capaci di produrre automaticamente degli effetti; il ricorso alla divinità - quando c’è- è meramente funzionale, subordinato a queste forze e agli effetti voluti" (CET).
Non poche volte inoltre si tende a sfruttare volutamente o inconsciamente, gratuitamente o a pagamento, la credulità e l’ingenuità di non poche persone, sfruttando talvolta l’effetto placebo. Molte pratiche sono frutto di imbroglio a fine di lucro.
Non manca chi vede in tali fenomeni il risveglio religioso o il ritorno del sacro. Ma certamente non si tratta del vero sacro, e tanto meno del sacro cristiano.
All’origine di certi fenomeni ci possono essere anche aspetti paranormali, e cioè fenomeni naturali che, essendo attualmente poco o per niente conosciuti, sono erroneamente attribuiti all’ambito soprannaturale. In altri casi, alcuni fenomeni trovano a tutti gli effetti una spiegazione psicologica, psichiatrica, neurologica o psicanalitica.
Quali le CONSEGUENZE del DIFFONDERSI delle PRATICHE MAGICHE?
"La fede cristiana risulta adulterata, in quanto viene offuscata la Signoria dell’Unico Signore, che si è rivelato al suo popolo, l’onnipotenza di Dio, la si svuota di fatto, ponendogli accanto creature e "poteri" che ne prendono il posto e si pongono in alternativa a Lui" (CEC, n.9).
"Si ha il rifiuto di un Dio personale e libero: il credere all’esistenza di forze occulte che influiscono sulla vita e sulle quali l’operatore (o il fruitore) di magia pensa di poter esercitare un controllo; il ricorso alla divinità, quando c’è, è meramente funzionale, subordinato a queste forze e agli effetti voluti.
La magia non ammette, infatti, alcun potere superiore a sé, essa ritiene di poter costringere gli stessi "spiriti" o "demoni" evocati a manifestarsi e a compiere ciò che essa richiede. Essa non si riferisce a Dio, al Dio personale della fede, alla sua provvidenza sul mondo, ma piuttosto a forze occulte impersonali (...) da queste forze ritiene di difendersi con il ricorso a gesti di scongiuro e ad amuleti, o presume di capirne i benefici con formule di incantesimo, filtri o azioni collegate agli astri, al creato o alla vita umana.
Tutto questo costituisce una deviazione del senso religioso ed una tentativo di sostituirsi a Dio esercitando la propria volontà di dominio e potenza sugli eventi, sulla natura e il prossimo, anziché assumere un atteggiamento umile di richiesta e supplica nella preghiera. Sembra qui risuonare l’antica e nota voce del serpente che disse ai nostri progenitori: "...diventereste come Dio" (Gen 3,5).
In particolare
"La magia nera rappresenta una colpa gravissima (...) una deviazione della verità rivelata (...) contraria alla fede e al culto esclusivo a Cristo Gesù, unico Redentore e Signore dell’uomo (...). Essa è in contrapposizione alla vera professione del credente ed è pericolosa per la salvezza" ( CET, n.12).
Che cosa dice la BIBBIA circa TALI PRATICHE?
Nella Sacra Scrittura troviamo indicazioni chiare sia sulla esistenza della magia, sia sul tipo di pratiche magiche: la divinazione (Dt 18,10) la stregoneria (Mi 5,11) (Na 3,4) (Dt 18,10-12), l’arte magica (Sap 17,7), gli incantesimi (Dt 18,11) (Sal 58,6) (Ger 8,17) (Qo 10,11); l’uso dei nodi e dei legami (Ez 13,17-23).
Sono segnalate le magie di Gezabele (2 Re 9,22), le pratiche superstiziose dei re Achaz (Re 16,3-4), di Manasse (2 Re 21,6) e le pratiche superstiziose che Giosia combatte (2 Re 23,24)
Nella sacra Scrittura la condanna della magia e di tutte le pratiche di magia è costante ed inequivocabile:
- E’ proibita: la magia, la stregoneria (Es 22,17) (Lv 19,26) (Dt 18,10) (Sap 12,4) (Ez 13,18) (At 19,19) (cfr. At 13,6-12 e At 16,16-24) (Gal 5,20) (Ap 9,21);
- Il ricorso a negromanti indovini, operatori di incantesimi e fattucchieri, sotto pena di morte (Lev 19,26. 31; 20,6; 20,27) (Dt 18,10-12) (Es 22,17) (Ap 21,8) (Ap 22,15) (Dt 18,10-12) (Is 3,1-3) (Es 7,11) (ML 3,5) (Na 3,4);
Ecco alcuni passi particolarmente significativi:
- Dt 18,10-14: "[10] Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; [11] né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, [12] perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. [13] Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, [14] perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio".
- Ger 29,8-9: "[8] Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni, che essi sognano.[9] Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati. Oracolo del Signore".
- Lv 19,26b: "Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia".
- Lv 19,31: "Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio".
- Cfr. anche: Lv 20,6; Lv 20,27; 1 Sam 28,3; 1 Cro 10, 13; 2 Re 21, 6; Is 8, 19; Os 4, 12; Ger 2, 27; Mt 24, 24; Gen 1, 14-15, Dt 4, 19, Is 47, 13; Sap 13, 1-5.
Quale è stato L’ATTEGGIAMENTO DELLA CHIESA LUNGO I SECOLI?
La Chiesa ha sempre condannato in modo esplicito e incontrovertibile la magia e tutte le pratiche di magia. Ad esempio:
- il I Concilio di Orleans (511) e il IV Conc. Toledo (633) proibiscono l’uso magico dell’astrologia;
- la Costituzione di Pio IV Dominici Gregis Custodiae (1546) e la Lettera Enciclica del S.Uffizio del 1856 mettono in guardia contro l’evocazione delle anime dei defunti; il Responso del S. Ufficio 1917 vieta di assistere sedute spiritiche;
- Si vedano anche: II Concilio di Lione 1274; Decreto pro Grecis del Concilio di Firenze 1439; XI Concilio di Toledo; Concilio Lateranense IV;
- nel 1942 il S. Uffizio proibisce ai religiosi l’uso del pendolino.
S.Tommaso d’Aquino, nella Summa Theolo-gica:
- cita S.Agostino nel De Doctrina Christia-na, libro 2, Cap.20 il quale afferma che "è superstizioso (...) tutto quello che è consultazione dei demoni, o patto simbolico accettato e concluso con essi" (...) le fasciature magiche (ligature), ecc.." Le divinazioni e le pratiche di cui si parla appartengono alla superstizione in quanto dipendono da certi interventi dei demoni. Ed è così che si riallacciano a dei patti stabiliti con essi" (S.Th.II-II, q. 92,a.2);
- annovera il maleficio tra i peccati mortali (S.Th.II-II,q.76,a.3). Nel Decreto, XXVI, qu. 5 (can. Sortes) si legge:
"Le sorti con le quali nei vostri affari decidete ogni cosa, e che i padri hanno condannato, altro non sono che divinazioni e malefici.
Perciò vogliamo che esse siano condannate e che non siano più nominate tra i cristiani: e perché non siano praticate le proibiamo sotto pena di scomunica" (S.Th.,II-Iiq. 95; a.8; q. 96, a. 2).
In particolare circa lo Spiritismo, CHE COSA DICE LA CHIESA?
La Chiesa ha sempre condannato qualsiasi tentativo, diverso dalla preghiera, di mettersi in comunicazione con le anime dell’aldilà.
Ecco alcuni pronunciamenti al riguardo da parte della Chiesa:
a) Papa Sisto V, nel 1585 con la Costituzione Caeli et terra Creator, condanna fermamente la necromanzia ed ogni contatto con gli spiriti dei morti.
b) Il 4 agosto 1856, visto l’esplodere del fenomeno dello spiritismo, il Sant’Uffizio dichiarò "illecita, ereticale e scandalosa, la pratica di evocare le anime dei morti, riceverne responsi, ecc....".
c) Nel 1882 (1° febbraio), la Sacra Penitenzieria dichiarò illecito anche il solo assistere alle sedute e ai giochi spiritici.
d) Nel 1886 il Concilio di Baltimora affermò la possibilità che lo spiritismo fosse legato ad azione diabolica.
e) Nel 1917 (24 aprile) il Papa Benedetto XV, rispondendo ad un altro quesito sulla possibilità di assistere solamente in modo passivo alle pratiche spiritiche, ribadisce che "non è lecito in ogni caso" partecipare alle suddette manifestazioni, anche se queste si presentano come caratterizzate da un clima di pietà e da un’esplicita volontà di non avere a che fare con gli spiriti maligni.
f) Il Catechismo S. Pio X del 1905, spiega: "Tutte le pratiche dello spiritismo sono illecite perché superstiziose e spesso non immuni da intervento diabolico, e perciò furono dalla Chiesa giustamente proibite".
E IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA che COSA DICE AL RIGUARDO?
In generale:
- "Il primo comandamento vieta di onorare altri dèi, all’infuori dell’unico Signore che si è rivelato al suo popolo. Proibisce la superstizione e l’irreligione. La superstizione rappresenta, in qualche modo, un eccesso perverso della religione; l’irreligione è un vizio opposto, per difetto, alla virtù della religione" (n. 2110).
- "Il primo comandamento di Dio condanna i principali peccati di irreligione: l’azione di tentare Dio, con parole o atti" (n. 2118).
- "L’azione di tentare Dio consiste nel mettere alla prova, con parole o atti, la sua bontà e la sua onnipotenza. È così che Satana voleva ottenere da Gesù che si buttasse giù dal Tempio obbligando Dio, in tal modo, ad intervenire. Gesù gli oppone la parola di Dio: "Non tenterai il Signore Dio tuo" (Dt 6,16).
La sfida implicita in simile tentazione di Dio ferisce il rispetto e la fiducia che dobbiamo al nostro Creatore e Signore. In essa si cela sempre un dubbio riguardo al suo amore, alla sua provvidenza e alla sua potenza" (n.2119).
A riguardo della superstizione:
"La superstizione è la deviazione del sentimento religioso e delle pratiche che esso impone. Può anche presentarsi mascherata sotto il culto che rendiamo al vero Dio, per esempio, quando si attribuisce un’importanza in qualche misura magica a certe pratiche, peraltro legittime o necessarie.
Attribuire alla sola materialità delle preghiere o dei segni sacramentali la loro efficacia, prescindendo dalle disposizioni interiori che richiedono, è cadere nella superstizione" (n.2111).
A riguardo dell’idolatria:
"Il primo comandamento condanna il politeismo. Esige dall’uomo di non credere in altri dèi che nell’unico Dio, di non venerare altre divinità che l’Unico.
La Scrittura costantemente richiama a questo rifiuto degli idoli che sono "argento e oro, opera delle mani dell’uomo", i quali "hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono... ".
Questi idoli vani rendono l’uomo vano: "Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida" (Sal 115,4-5.8).
Dio, al contrario, è il "Dio vivente" (Gs 3,10), che fa vivere e interviene nella storia" (n.2112).
"L’idolatria non concerne soltanto i falsi culti del paganesimo. Rimane una costante tentazione della fede. Consiste nel divinizzare ciò che non è Dio.
C’è idolatria quando l’uomo onora e riverisce una creatura al posto di Dio, si tratti degli dèi o dei demoni (per esempio il satanismo), del potere, del piacere, della razza, degli antenati, dello Stato, del denaro, ecc." Non potete servire a Dio e a mammona", dice Gesù (Mt 6,24).
Numerosi martiri sono morti per non adorare "la Bestia", rifiutando perfino di simularne il culto. L’idolatria respinge l’unica Signoria di Dio; perciò è incompatibile con la comunione divina (n. 2113).
"La vita umana si unifica nell’adorazione dell’Unico.
Il comandamento di adorare il solo Signore unifica l’uomo e lo salva da una dispersione senza limiti. L’idolatria è una perversione del senso religioso innato nell’uomo. Idolatra è colui che "riferisce la sua indistruttibile nozione di Dio a chicchessia anziché a Dio" (n.2114).
A riguardo della divinazione e magia:
"Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo. L’imprevidenza può costituire una mancanza di responsabilità" (n. 2115)
"Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che 'svelino' l’avvenire.
La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo" (n. 2116).
"Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo - fosse anche per procurargli la salute - sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si accompagnano ad una intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’intervento dei demoni. Anche portare gli amuleti è biasimevole. Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli. Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima né l’invocazione di potenze cattive, né lo sfruttamento delle credulità altrui" (n. 2117).
Che fare per ELIMINARE O DIMINUIRE tali PRATICHE INACCETTABILI?
Il documento del CEM offre alcune utili indicazioni pastorali:
La Chiesa, e in essa le singole comunità faranno opera di prevenzione nella misura in cui torneranno al cuore della vita cristiana, nei suoi aspetti autentici di dottrina e di vita, la catechesi, la preghiera, la liturgia, la carità e la comunione.
Occorre richiamare la insostituibile centralità di Gesù Cristo: "Noi vescovi ribadiamo l’assoluta e insostituibile verità per cui il Padre ha costituito Cristo" al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e denominazione e di ogni altro nome che si possa nominare non solo nel secolo presente ma anche in quello futuro. Tutto infatti ha sottomesso ai suoi piedi e lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa" (Ef 1,21-23). Chi ha incontrato il Signore Gesù non ha bisogno dì cercare la salvezza altrove".
L’esperienza insegna che, per tenere lontani da superstizione, magia, spiritismo e dallo stesso satanismo, a nulla valgono i richiami, i ragionamenti, i rimproveri, le proibizioni dei pastori di anime, se non c’e una fede ferma e solida in Gesù Cristo. Certo, a confronto dì promesse brillanti e mirabolanti da parte del mondo, il cristiano deve annunciare Cristo, la sua croce e la sua risurrezione. Un confronto perdente? S. Paolo diceva di no. E lo faceva sulla parola di Gesù: "Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto!" (Gv 16,33).
E’ necessario riaffermare ciò che è essenziale per la nostra fede, e cioè che solo il Signore Gesù ha vinto il maligno, libera da ogni paura e dalla ricerca di mezzi magici per affrontare le difficoltà della vita".
Per conoscere Gesù Cristo è importante la catechesi, specie per i giovani e adulti. "Essa deve aiutare la fede perché non sia un vago sentimento di Dio e di bontà fraterna, ma cresca nella consapevolezza del mistero di Cristo, della Chiesa e di tutte le verità della fede cattolica, così da essere in grado di giudicare correttamente i fatti della vita e la storia
In questa prospettiva, è necessario promuovere maggiormente la conoscenza della Bibbia e dei testi del Magistero della Chiesa. La stessa Liturgia è fonte permanente da valorizzare in ordine alla costante crescita della fede cristiana".
Occorre rispondere meglio "al bisogno di riconoscimento, di accoglienza e di appartenenza presente nell’uomo contemporaneo segnato dalla solitudine e dall’anonimato". Questo significa che le comunità cristiane dovranno continuamente cercare di essere veramente tali.
Le nostre comunità diventino veramente "scuole di preghiera e di vita spirituale, offrano tempi e spazi di silenzio e di raccoglimento per rispondere al desiderio diffuso di interiorità. I pastori d’anime diano importanza all’ascolto e alla direzione spirituale. Così pure dobbiamo sollecitare alla frequente celebrazione del sacramento della Confessione e alla partecipazione assidua e convinta all’Eucaristia".
Il cristiano non deve mai dimenticare la necessità di difendersi e lottare contro il diavolo e ogni sua opera. Paolo VI, il 16 novembre 1972, affermava: "Oggi, uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male che chiamiamo demonio. Un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà, misteriosa e paurosa. Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi rifiuta di riconoscerla esistente".
Oltre che approfondire la fede cattolica, occorrerà anche un lavoro di prevenzione, documentando le arti e i danni di ogni ingannevole proselitismo.
Nella formazione della fede e della coscienza cristiana, i pastori d’anime devono spiegare che l’aderire o il partecipare anche solo occasionale o per motivi di curiosità, ai gruppi o movimenti segnalati, non è coerente con la fede cattolica.
La Sacra Scrittura è esplicita al riguardo: "Non si trovi in mezzo a te chi esercita la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; né chi consulti gli spiriti o gli indovini, ne chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose e in abominio al Signore" (Deut 18,10-12). Questi comportamenti sono incoerenti con la nostra fede a livelli diversi, fino alla gravità morale. Non di rado possono sfociare in vere e proprie patologie; e devono essere confessati nel sacramento della riconciliazione.
Argomento pubblicato su Blog CATTOLICI, il Raccoglitore Italiano di BLOG di Fedeli CATTOLICI...
http://blogcattolici.blogspot.com/
Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons.
Siete liberi:
di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera alle seguenti condizioni:
- Devete attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ti ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l'opera.
- Non potete usare quest'opera per fini commerciali.
- Non potete alterare o trasformare quest'opera, nè usarla per crearne un'altra.
NB: per approfondire l’argomento si leggano i seguenti documenti pontifici:
Catechismo della Chiesa Cattolica, (CCC), nn. 2110-2117; Compendio del CCC, n. 445;
Conferenza Episcopale Toscana (CET), A proposito di magia e di demonologia. Nota Pastorale (15 aprile 1994);
Conferenza Episcopale Campana (CEC), lo sono il Signore vostro Dio. Nota pastorale a proposito di superstizione, magia, satanismo;
Conferenza Episcopale Marchigiana (CEM), Disposizioni pastorali circa i fenomeni della superstizione, della magia e dei nuovi movimenti religiosi (3 giugno 2001);
Card. Francis Arinze (Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso) (CFA), Relazione generale al Concistoro. straordinario, 1991;
Mons. Giuseppe Casale, Nuova religiosità e nuova evangelizzazione, Lettera Pastorale del 6 marzo 1993, Piemme, 1993.
Si ringrazia,
Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Raffaello Martinelli,
Vescovo della Diocesi di Frascati.